14.1.13

Dopo tutte queste cose


Le cose della vita cambiano le persone.
Una persona che a un certo punto inizia a viaggiare potrà raccontare che "da quando viaggio la mia mente si è aperta". Chi è uscito da una brutta malattia potrà raccontare che "certe esperienze ti fanno capire ciò che conta veramente". Da questo punto di vista le sale d'aspetto degli aeroporti e i reparti degli ospedali sono piene di gente riflessiva e profonda.
Ho visto il discorso di Michelle Obama a settembre, durante la convention democratica, nel quale la first lady faceva notare come la presidenza non cambia le persone, nella fattispecie il marito, ma rivela ciò che esse sono. Forse dopo una frase del genere si può guardare in maniera diversa a tutte le vicende che ci accadono nella vita e scoprire che, dopo tutte queste cose, non è che siamo poi cambiati molto.
Allargando l'inquadratura, allontanandoci da ciò che osserviamo, qual è il paesaggio che viene fuori? Cos'è che abbiamo visto in realtà, quando affermiamo con tono vagamente compunto, che le cose della vita ci hanno cambiati? C'eravamo noi, poi un evento particolare (viaggio, malattia, morte di un parente, vincita al lotto, ecc.), poi di nuovo noi ma cambiati, potenziati. Credo sia molto importante credere nella possibilità di cambiare, di migliorare addirittura. Cosa sarebbe l'educazione se non si avesse fiducia nel cambiamento delle persone, un cambiamento in meglio (questo necessita la definizione di volta in volta di cosa si intenda per "meglio", secondo varie prospettive e scuole di pensiero). Ma se le cose stessero diversamente? Se una persona con la mente "aperta" fosse ben disposta a nuove esperienze e quindi iniziasse a viaggiare? Se una persona particolarmente sensibile ai dolori del mondo, in seguito a una malattia cominciasse a riflettere sulla condizione umana? Credo che ogni persona abbia delle potenzialità che vengono testate, sviluppate o nascoste dalle vicende che gli capitano. Ma le cose della vita non creano la persona, o lo fanno in maniera molto minore di come possa apparire ad un primo sguardo. Alcuni addirittura si illudono che certe esperienze possano causare un cambiamento, ma post hoc ergo propter hoc?
Può essere utile cominciare a vedere le cose non come miracoli che piombano nella vita di ognuno, in grado di svegliarlo. Le cose ci mettono alla prova ma noi rimaniamo ciò che eravamo, nel bene e nel male. Decine di viaggi non potranno fare molto per cambiare una persona "chiusa", nè una grave malattia potrà svegliare un egoista introducendolo ai problemi della condizione umana.
Le cose della vita non cambiano le persone.

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