
Quando muore una persona cara, dopo il dolore arriva la nostalgia.
Puoi allora ricordare momenti in cui c'era ancora, come immagini dentro a una tv. O puoi fare di meglio: farlo rivivere.
Dopo che ci è morto un parente siamo soliti dire: "ah, se fosse ancora qui, in questa situazione direbbe..." oppure "come diceva sempre...". Citare frasi altrui significa prestare il proprio corpo, la propria voce a parole che non sono nostre, a parole di chi non può più parlare. Quasi una reincarnazione dentro di noi.
Se queste citazioni, che ci fanno sentire meno soli, oltre a ricordare con affetto contengono anche una battuta brillante o comunque valida in generale (non solo per noi parenti) con il passaparola diventa un proverbio: dal "come diceva mio nonno..." si passa al "come diceva il nonno di..." pronunciato da un estraneo. E se il passaparola continua e la frase citata ha successo si arriva al proverbio vero e proprio, alla sentenza secca, o al massimo si giunge al "dicevano gli antichi che...".
Il proverbio nasce, secondo me, come ricordo affettuoso e, se ha un contenuto universale, può diventare un detto valido per tutti e anonimo.
E ormai orfano.
Nessun commento:
Posta un commento