
Che il male esista è evidente. Ne facciamo esperienza ogni giorno. Ma non voglio disquisire di questo o quel male circoscritto, ma del male assoluto. Assumerò come autoevidente che il male assoluto esista (ma non quale esso sia) e cercherò di individuarlo per mezzo del metodo dialettico o diairetico.
Ora, il male assoluto può esistere o nella realtà o nella tv. È chiaro come esso non possa essere nella realtà: per quanto grande il male che incontreremo nella vita quotidiana esso non sarà mai superiore a quello che può diffondere il mezzo televisivo in tutto il mondo.
Il male assoluto potrà trovarsi in tv sotto 3 forme: o un programma, o una pubblicità o Maurizio Costanzo. Escludiamo subito questa terza ipotesi (Maurizio Costanzo per quanto malvagiamente malevolo è un mortale e come tale prima o poi terminerà - come quello schifo dei suoi programmi). Anche la prima ipotesi non regge: un male assoluto per essere realmente tale deve poter essere presente sempre (o almeno spesso e per lo più), mentre un programma televisivo, per quante repliche possa avere, prima o poi termina e comunque ha una presenza circoscritta nel palinsesto: volendo lo si evita (sia esso reality, film, telefilm, Ulisse il piacere della scoperta, Giorgio Napolitano).
Il male assoluto è dunque televisivo e presente in uno spot. Lo spot potrà essere o "progresso" o normale (commerciale). Non può esserci male nella pubblicità progresso perchè informa - anche se a volte ha creato timore nei bambini per quello che non capivano (pensate alla linea blu che accompagnava la sagoma dei malati di aids).
La pubblicità normale può essere finalizzata a vendere o prodotti utili o giochi. Inutile dire che i prodotti utili in quanto utili sono utili. Gli spot per i giochi potranno essere spot di Playstation, XBox o Nintendo Wii. Nessuna delle prime due ipotesi è percorribile. Infatti nè XBox nè Playstation hanno molto bisogno di essere onnipresenti negli inframezzi del carosello, in quanto da più tempo presenti sul mercato e quindi meglio conosciuti. Ora lo spot Nintendo Wii potrà nascondere il male assoluto o nel prodotto sponsorizzato o in qualcos'altro. Non sarà il prodotto a essere male: la console al massimo potrebbe essere un inutile svago, ma siccome produce un certo piacere intellettuale in chi ne faccia uso non è assimilabile al male che cerchiamo in questa indagine.
Ricapitoliamo fino al punto in cui siamo giunti: il male assoluto è televisivo, non è Maurizio Costanzo nè Giorgio Napolitano, è uno spot commerciale (non "progresso") di una console Nintendo.
Il male, appurato che non è nel gioco in sè, allora sarà o nelle immagini o nel doppiaggio. Ma non c'è male nelle immagini perchè illustrano il gioco e il divertimento che esso emana.
È pertanto dimostrato che il male assoluto coincida con il doppiaggio (soprattutto quello del nonno vecchio che aiuta il nipote a giocare a golf dopo il suggerimento della figlia, nonchè madre del pargolo imbranato) del Nintendo Wii.
Ora tu lettore mi chiederai di indicarti anche quale sia il Bene assoluto.
Per il Bene assoluto non si dà dimostrazione. Esso è per sè evidente, senza bisogno di dimostrazioni di alcuna sorta. Esso è e non può che essere, ora e per sempre, l'ineffabile, eterno, foltamente chiomato Gianni Togni.
Ora, il male assoluto può esistere o nella realtà o nella tv. È chiaro come esso non possa essere nella realtà: per quanto grande il male che incontreremo nella vita quotidiana esso non sarà mai superiore a quello che può diffondere il mezzo televisivo in tutto il mondo.
Il male assoluto potrà trovarsi in tv sotto 3 forme: o un programma, o una pubblicità o Maurizio Costanzo. Escludiamo subito questa terza ipotesi (Maurizio Costanzo per quanto malvagiamente malevolo è un mortale e come tale prima o poi terminerà - come quello schifo dei suoi programmi). Anche la prima ipotesi non regge: un male assoluto per essere realmente tale deve poter essere presente sempre (o almeno spesso e per lo più), mentre un programma televisivo, per quante repliche possa avere, prima o poi termina e comunque ha una presenza circoscritta nel palinsesto: volendo lo si evita (sia esso reality, film, telefilm, Ulisse il piacere della scoperta, Giorgio Napolitano).
Il male assoluto è dunque televisivo e presente in uno spot. Lo spot potrà essere o "progresso" o normale (commerciale). Non può esserci male nella pubblicità progresso perchè informa - anche se a volte ha creato timore nei bambini per quello che non capivano (pensate alla linea blu che accompagnava la sagoma dei malati di aids).
La pubblicità normale può essere finalizzata a vendere o prodotti utili o giochi. Inutile dire che i prodotti utili in quanto utili sono utili. Gli spot per i giochi potranno essere spot di Playstation, XBox o Nintendo Wii. Nessuna delle prime due ipotesi è percorribile. Infatti nè XBox nè Playstation hanno molto bisogno di essere onnipresenti negli inframezzi del carosello, in quanto da più tempo presenti sul mercato e quindi meglio conosciuti. Ora lo spot Nintendo Wii potrà nascondere il male assoluto o nel prodotto sponsorizzato o in qualcos'altro. Non sarà il prodotto a essere male: la console al massimo potrebbe essere un inutile svago, ma siccome produce un certo piacere intellettuale in chi ne faccia uso non è assimilabile al male che cerchiamo in questa indagine.
Ricapitoliamo fino al punto in cui siamo giunti: il male assoluto è televisivo, non è Maurizio Costanzo nè Giorgio Napolitano, è uno spot commerciale (non "progresso") di una console Nintendo.
Il male, appurato che non è nel gioco in sè, allora sarà o nelle immagini o nel doppiaggio. Ma non c'è male nelle immagini perchè illustrano il gioco e il divertimento che esso emana.
È pertanto dimostrato che il male assoluto coincida con il doppiaggio (soprattutto quello del nonno vecchio che aiuta il nipote a giocare a golf dopo il suggerimento della figlia, nonchè madre del pargolo imbranato) del Nintendo Wii.
Ora tu lettore mi chiederai di indicarti anche quale sia il Bene assoluto.
Per il Bene assoluto non si dà dimostrazione. Esso è per sè evidente, senza bisogno di dimostrazioni di alcuna sorta. Esso è e non può che essere, ora e per sempre, l'ineffabile, eterno, foltamente chiomato Gianni Togni.
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