12.7.08

Perchè non posso chiamarla Anna


Seduta nello scompartimento del treno sfoglia un libricino sulla storia dei Cure, sulla strada per il concerto 2002 del primo maggio.
Arriva in ritardo il primo giorno di scuola e si siede accanto a me.
Passiamo in mezzo a una manifestazione incazzata di Alleanza Nazionale a Roma, 2006. E lei è vestita da comunista-dark.
Passo davanti casa e lei sta là con la sigaretta, vestita di nero, ad aspettare sempre sullo stesso punto del marciapiede (dovrebbero metterci una statua lì, con sigaretta).
Nella coperativa...con la renault 4 di mio nonno. Dico "ora tocca a te provare a guidare" ma poi non riusciva a girare perchè si incastrava con le braccia. Où frena!!
Le passeggiate a Santa Sabina a parlare dei rispettivi problemini e problemacci.
Le interrogazioni alla cattedra che prorpio non ha voglia di parlare anche se le cose le sa (a guardarla dal mio banco sembra non fregarsene più di tanto).
Le videocassette a casa mia con Agostino. Ted Bundy.
Le fotografie alle cappette sotto il cielo plumbeo. E pensare che ne ho viste migliaia di cappette in vita mia, ma mai così poetiche.
Lei e i suoi legami. Più che catene...delle molle che si allungano e si accorciano, come quando è partita e ci sentiamo meno. Ma poi ci si riavvicina.
Lei e le molle che la legano alla sua famiglia zingara. Lei che impara in quanti modi si può voler bene a una persona, anche se ti ha deluso, anche se non è come nei film a lieto fine.
Ma lei il lieto fine lo troverà sempre. Saprà sempre meritarselo un lieto fine perchè ha una forza che io non ho e mi piacerebbe tanto stare più tempo a passaggiare per le strade di Roma con lei per rubargli un po' di quell'energia che ti fa dire, davanti a difficoltà sempre più grandi, sempre più ingiuste..."Ma vaffanculo và..." per poi ripartire... un po' triste e un po' abbattuta, ma mai persa d'animo. Perchè lei ha una grande dote: l'ironia che non le fa prendere sul serio il dolore. L'ironia per la quale non potrei mai chiamarla semplicemente "Anna".
Lei sa che dietro ogni sofferenza magari ce n'è un'altra. Ma lei è più forte e, alla fine, tirando le molle di amicizie, amori e affetti familiari sarà sempre una vincente.
E magari nessuno lo saprà, neanche lei.
Ma stai ben certa che io lo so.

Buon Compleanno Annocchia




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