2.12.08

Ellis Island

Il coraggio più forte nasce dalla noia o dalla disperazione. 
Misi piede ad Ellis Island nel 1911. E fui subito uno dei tanti. 
Intorno tanti disperati, certi peggio di me. Tutti amici, ma di quell'amicizia tiepida che trovi nelle sale d'attesa. O quando sei in fila.
Quando vieni dalla povertà, se vuoi risalire, devi dimenticare molte cose. E così ho dimenticato chi ero, tutto ciò di buono che avevo fatto fino ad allora, le cose che avevo prima di partire. E anche le cose che non avevo. Solo la mia famiglia, quella sì che me la ricordavo, ma non più di tanto perchè sennò sto male. 
Lavorare, sono qui per lavorare, per guadagnare e poi ripartire. 
Qui mi trattano malissimo e sono solo come un cane. Al lavoro si incazzano perchè non li capisco. Costruiamo ferrovie. Sono come un toro, lavoro mangio e poi dormo e poi di nuovo daccapo. Non ho distrazioni, se ho tempo mi riposo. Se ho soldi li conservo. Se ho amici scambio qualche parola, ma posso stare anche da solo. Non mi fa paura la solitudine. Lo sapevo già prima di partire. Ho dimenticato tutto: la paure e pure la solitudine. Se mangio e dormo bene poi mi stanco meno. Se sto attento a quando parlano, forse imparo le parole che mi servono. Sono come quell'asino che avevo prima di partire da casa mia.

Oggi sono tornato. Sto bene qui in Puglia. 
Quando vado dal dentista e mi toglie il dente cariato, con quella anestesia che non mi fa sentire niente e il dente va via. Come quando lavoravo, come un toro, e il resto non lo sentivo nemmeno.

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